Analisi di terreno: L’importanza dello scheletro

La determinazione dello scheletro è il punto di partenza di ogni analisi di terreno: la separazione, dopo essicazione e tramite frantumazione, della frazione più grossolana dalla terra fine.

Questo trattamento preliminare è fondamentale in quanto ci permettte di ottenere l’aliquota fine di campione su cui svolgere le analisi. L’esatta percentuale di scheletro ci fornisce inoltre informazioni riguardo la struttura del terreno.

La normativa italiana vigente prevede, per quanto riguarda la matrice Terreni, che:
“[…] le determinazioni analitiche di laboratorio dovranno essere condotte sull’aliquota di granulometria inferiore a 2mm. La concentrazione del campione dovrà essere determinata riferendosi alla totalità dei materiali secchi, comprensiva anche dello scheletro.” (Allegato 2 al titolo V parte IV D.lgs 152/2006)

Il DM 13/09/1999 SO n°185 GU n°248 21/10/1999 Met.II.1 definisce nello specifico:

  • “terra fine”: aliquota di campione grezzo inferiore ai 2 mm
  • “scheletro”: aliquota di campione grezzo superiore ai 2 mm

E’ inoltre illustrato nel dettaglio il procedimento da adottare per ottenerle e quantificarle a partire dal “campione grezzo per l’analisi” o aliquota rappresentativa del campione giunto in laboratorio.
Semplificando possiamo assumere la seguente formula per riportare la concentrazione di un qualsiasi analita da “mg/Kg di terra fine” a “mg/Kg sostanza secca totale”:

mg/kgSS = mg/kg fine X (1 – % scheletro)

ScheletroConcentrazione Cu

204,6  mg/Kg fine

35%

133,0   mg/KgSS

37%

128,9  mg/KgSS

40%

122,8  mg/KgSS

42%

118,7  mg/KgSS

45%

112,5  mg/KgSS

Concentrazione soglia di contaminazione per siti ad uso verde pubblico,
privato e residenziale: 120 mg/KgSS (Allegato 5 al titolo V parte IV D.lgs 152/2006)

Nella tabella risulta evidente come il corretto frazionamento del campione grezzo nelle due aliquote sia determinante ai fini della concentrazione finale e, soprattutto, nello stabilirne la conformità o meno rispetto ai limite di legge.
Al fine di ottenere un valore di scheletro robusto e rappresentativo del campione, è indispensabile attenersi alle indicazioni del DM 13/09/199 di cui sopra ed, in particolare, di prestare particolare attenzione alle fasi di omogeneizzazione, composizione dell’aliquota da analizzare e frantumazione della stessa.

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