L’INAIL ha reso noto i dati quasi definitivi dell’andamento infortunistico del 2012, aggiornati al 28 febbraio 2013, che evidenziano una riduzione di circa il 9 per cento rispetto all’anno precedente (circa 657mila casi a fronte di 726mila). “Oltre la metà del calo infortunistico registrato tra il 2011 e il 2012 – precisa l’INAIL – è imputabile alla grave crisi in atto, ma la rimanente quota è pur sempre attribuibile all’effettivo miglioramento dei livelli di rischio in atto ormai da molti anni nel nostro Paese”. Nello specifico, come evidenziato nella tabella, la riduzione degli infortuni appare nettamente più rilevante rispetto alla riduzione del numero degli addetti.
La maggiore riduzione percentuale degli infortuni (-17,1 per cento) si riscontra nel comparto delle costruzioni (storicamente tra i più “a rischio”), che ha fatto registrare una contrazione degli addetti pari al 5,0 per cento. Situazione analoga nel comparto industriale nel suo complesso, con una riduzione degli infortuni del 16,4 per cento a fronte di un – 2,7 per cento del numero di addetti. Particolarmente significativa la riduzione del fenomeno infortunistico in agricoltura (-9,0 per cento), verificatosi in uno dei comparti a maggiore rischio e sostanzialmente a parità di occupati (riduzione degli addetti pari solo allo 0,2 per cento). Altrettanto apprezzabile la riduzione degli infortuni nei servizi (-5,1 per cento), con una flessione degli addetti dello 0,7 per cento.
Tutti i dettagli cliccando sul sito INAIL