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Macchine e apparecchiature: la valutazione del rumore

  • Anna F. 

La valutazione del rumore emesso dalle macchine e dalle apparecchiature – dalle più semplici alle più complesse – rappresenta una inderogabile necessità tecnica, oltre che un obbligo di legge. Una procedura non semplice, che richiede un efficiente scambio di informazioni tra il costruttore, l’installatore e l’utilizzatore finale, nonché ben precise competenze e professionalità.

Nel ricordare che l’emissione sonora di una macchina può essere descritta tramite due grandezze fondamentali – i livelli di potenza sonora e di pressione sonora – nel presente articolo vogliamo esporre un esempio di determinazione dei livelli di pressione sonora di emissione in prossimità di un impianto per la produzione di aria medicale. Una procedura sostanzialmente applicabile a qualsiasi tipo di macchina, fissa o mobile, destinata a essere utilizzata all’esterno come all’interno.

La valutazione nel dettaglio

La determinazione della pressione sonora emessa durante il funzionamento dell’impianto è stata condotta in accordo con la norma UNI EN ISO 11202:2010, che ha sostituito le precedenti norme pari numero del 1997 e 2009: “Rumore emesso dalle macchine e dalle apparecchiature – Determinazione dei livelli di pressione sonora di emissione al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni applicando correzioni ambientali approssimate”. Tale norma rientra nell’elenco europeo delle “norme armonizzate” relative alla sicurezza delle macchine, ai sensi della “nuova Direttiva Macchine” 2006/42/CE, recepita in Italia dal Decreto Legislativo 27 gennaio 2010 n. 17.

Entrando nei dettagli tecnici della ISO 11202, essa fornisce un metodo per la determinazione della correzione ambientale locale (soggetta a un valore limite massimo specificato) da applicare ai livelli di pressione sonora misurati, allo scopo di neutralizzare, almeno parzialmente, gli effetti di riflessione provenienti da superfici riflettenti diverse dal piano sopra il quale si trova la macchina. Una correzione che viene determinata sulla base dell’area di assorbimento sonoro equivalente a una camera di prova.

Da un punto di vista operativo, le fasi di lavoro adottate da EST sono le seguenti:

  • individuazione delle componenti dell’impianto e delle sorgenti sonore;
  • verifica della presenza di componenti impulsive;
  • definizione delle condizioni di prova (regime massimo, minimo, normale; ubicazione impianto etc.);
  • verifica dell’ambiente acustico (dimensioni, descrizione superfici);
  • definizione delle postazioni di misura;
  • definizione criteri d’idoneità;
  • determinazione della correzione ambientale locale;
  • calcolo del fattore di correzione connesso al rumore di fondo;
  • effettuazione dei rilievi in condizioni controllate;
  • calcolo della pressione sonora.