Riconosciuta una malattia professionale per un uso eccessivo del mouse

DSCN0008_RIDPer la prima volta in Italia, è stata accertata e riconosciuta una malattia professionale legata all’eccessivo utilizzo del mouse, con una inabilità lavorativa pari al 15 per cento. Un riconoscimento di grande importanza, costituendo di fatto un precedente per la valutazione di tecnopatie legate all’utilizzo intensivo e prolungato delle nuove tecnologie informatiche.

La vicenda ha riguardato un impiegato bancario cinquantenne, dipendente di un istituto di credito dal 1983, addetto alla movimentazione titoli, con un utilizzo continuativo del computer, e quindi del mouse, per l’intera giornata lavorativa, mediamente dalle 8,15 alle 17,30.

Il lavoratore è risultato affetto da una “sindrome pronatoria con compressione del nervo mediano all’avambraccio destro”, causata, secondo la consulenza tecnica d’ufficio, dall’intensivo utilizzo del mouse, ovvero la cosiddetta SOU (sindrome da over use).

A seguito del riconoscimento in primo grado del Tribunale di Pescara (Sezione Civile, 27 aprile 2012, n. 990), e vista l’opposizione dell’INAIL che riteneva la patologia sostanzialmente congenita, il giudizio d’appello ha confermato il riconoscimento della malattia professionale e il nesso di causalità oggettivo tra la patologia in argomento e l’attività lavorativa specifica (Tribunale di L’Aquila, Corte d’Appello, sentenza 14 febbraio 2013). Tale sentenza è divenuta definitiva stante la decisione dell’INAIL di non proporre ricorso in Cassazione.

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