Nel comparto edile, la valutazione del rischio chimico è troppo spesso sottovalutata, a favore, in modo particolare, del rischio di caduta dall’alto, o di seppellimento. Tuttavia, anche in questo settore produttivo il rischio legato agli agenti chimici risulta tutt’altro che trascurabile: basti pensare al comune impiego di solventi, adesivi, oli minerali, sostanze bituminose, resine di vario genere, polveri inorganiche in fase di scavo, fumi di saldatura etc. In questo contesto, appare di sicura utilità un recente manuale INAIL: “Il rischio chimico nel settore edile. Se lo conosci… lo eviti…”.
Si tratta di un manuale prettamente pratico, realizzato sulla base delle più recenti novità normative, tra cui il Regolamento CLP in materia di etichettatura e di imballaggio, e l’Accordo Stato Regioni 21 dicembre 2011 in materia di formazione dei lavoratori.
Il volume si caratterizza per uno stile molto pratico, immediato, ricco di immagini, comprensibile anche a non specialisti, e sicuramente utilizzabile anche come strumento didattico in sede di formazione dei lavoratori (nella figura, un esempio di etichettatura). Le materie trattate, come evidenziato nel sommario, sono le seguenti:
- conoscere il rischio chimico nel settore edile;
- la nuova etichettatura dei prodotti e le schede di sicurezza;
- mansioni che espongono al rischio chimico in edilizia;
- cosa fare per evitare il rischio chimico;
- prodotti specifici: come lavorare in sicurezza;
- approfondimenti.
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