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Sicurezza sul lavoro: un patto tra Regione e forze sociali

Controlli sempre più mirati, per un lavoro sempre più sicuro. Così, in estrema sintesi, possiamo riassumere il senso del “Piano regionale 2011-2013 per la promozione della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro“, realizzato dalla Regione Lombardia col pieno e unanime accordo di tutte le forze sociali interessate (datoriali, sindacali, artigiane, agricole etc.).
Un “Piano” che si prefigge obiettivi ambiziosi: riduzione del 15 per cento degli infortuni mortali e invalidanti, riduzione del 10 per cento degli infortuni gravi, riduzione globale del 5 per cento su base annua di tutti gli infortuni, emersione delle malattie professionali.

In realtà, il nuovo “Piano” non è altro che la logica prosecuzione del precedente, che nel triennio 2008-2010 ha conseguito risultati più che soddisfacenti, con due esempi per tutti: riduzione globale degli infortuni del 13,7 per cento (dal 2006 al 2009); riduzione degli infortuni mortali di oltre il 44 per cento, passando da 104 nel 2007 a 59 nel 2010.
Nel concreto, per raggiungere gli obiettivi fissati dal “Piano”, si muoverà una complessa macchina organizzativa che, a vario titolo, coinvolgerà tutte le istituzioni e le realtà sociali interessate, sia pubbliche che private: ASL, ARPA, Direzione Provinciale del Lavoro, INAIL, enti paritetici, associazioni di categoria etc.

Un aspetto fondamentale del “Piano” riguarda ovviamente i “controlli” sulle aziende, in carico in primo luogo alle ASL: è previsto il controllo di almeno il 5 per cento delle aziende attive lombarde, con esclusione di quelle non rilevanti ai fini della sicurezza, con particolare attenzione anche ai requisiti minimi della formazione e all’applicazione dei nuovi regolamenti REACH e CLP. Non si tratterà tuttavia di controlli a campione, o indiscriminati “a pioggia”, o a sorteggio: i controlli saranno mirati sui comparti produttivi maggiormente a rischio (edilizia, meccanica, logistica, agricoltura, legno e altri). Non solo: grazie all’incrocio delle banche dati di vari enti (ASL, INAIL, INPS) sarà possibile identificare addirittura le singole aziende che presentano un’incidenza di infortuni più alta della media. In altri termini, nell’ambito del medesimo comparto produttivo, sarà molto più probabile che venga sottoposta a controllo un’azienda dove si verificano molti infortuni, rispetto ad altre più virtuose, dove sono accaduti pochi eventi infortunistici.

La filosofia del “Piano” regionale si presta ovviamente a varie interpretazioni e considerazioni, ma in questa sede ne vogliamo evidenziare una: la sicurezza in azienda conviene, anche in questo settore. Un’azienda che nel corso degli anni ha investito in sicurezza, avendo subito di conseguenza meno infortuni, più difficilmente sarà sottoposta a un controllo ispettivo.

EST è a disposizione per ogni esigenze in materia di sicurezza e ambiente su luoghi di lavoro, tra cui un check-up dell’applicazione della vigente normativa.